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Calabria...AMARA terra mia!

Abbiamo sempre puntato sulla nostra terra d'origine e ci crediamo tuttora, ma in seguito al nuovo DPCM, che decreta la Calabria "zona rossa", di getto abbiamo pubblicato un post, rimbalzato sui nostri canali social, con delle amare considerazioni riguardo la situazione imprenditoriale della nostra regione. Le frasi più significative sono state pubblicate oggi sulla Gazzetta del Sud con le proteste pacifiche dei nostri amici e colleghi imprenditori che hanno smosso tutto il nostro territorio. Il nostro appello vuole essere costruttivo e ci auguriamo che non sia dimenticato.


Leggi il post completo qui


Di seguito un estratto:


Oggi è un giorno triste per tutti quei calabresi che hanno creduto nella loro terra d'origine e che da lontano sono tornati qui in Calabria per il sogno di fare impresa in una terra davvero troppo difficile. E' ufficiale: da domani saremo zona rossa e questo comporterà la chiusura di tante attività commerciali ed imprenditoriali. 24 ore di tempo concesse alle attività per "organizzarsi". Delusione, rabbia e amarezza. Delusione per una classe politica che negli anni ci ha amministrati in modo scellerato; rabbia perché finiamo in zona rossa non per il numero dei casi, ma per un servizio sanitario inefficiente nonostante 10 anni di commissariamento; amarezza per le tante imprese ormai al collasso che chiuderanno per sempre.

Come possono promettere sostegno e ristori immediati se moltissime attività (tra queste anche noi) ancora sono in attesa di ricevere gli aiuti della prima ondata?

Come è possibile che alla data odierna l'Agenzia delle Entrate non abbia ancora erogato i sussidi dovuti?

Come possiamo essere classificati "attività non essenziale" quando il nostro lavoro è vitale ed indispensabile per mantenere i nostri dipendenti, le nostre famiglie e noi stessi?

Sappiamo che l'emergenza sanitaria è e deve essere al primo posto, ma è indispensabile che il Governo ci aiuti come la Germania sta aiutando le sue aziende.

Queste sono semplici ed amare considerazioni di due piccole imprenditrici della Locride, che da anni stanno cercando di reinventarsi continuamente per la sopravvivenza della propria azienda.

Carmen e Maria Teresa Attisano.




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